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16 04 2013 | Rimini | La guerra delle scuole, l’Einaudi non vuol lasciare il posto al Valgimigli

Martedì, 16 Aprile 2013

tortora-chiaro

Rimini | La guerra delle scuole, l’Einaudi non vuol lasciare il posto al Valgimigli


L’Einaudi non ci sta a lasciare la sua bella scuola al Valgimigli. Secondo il piano della Provincia, infatti, a partire dal prossimo anno il liceo, in attesa del nuovo complesso da 9,5 milioni, anche in virtù del boom di inscrizioni alle sezioni del linguistico, con una crescita da 429 a 550 studenti, si trasferirà a Viserba (sede per cui la Provincia paga oltre 200mila euro di affitto l’anno) e prenderà il posto dell’Itc che traslocherà alla Colonnella (visto il calo di iscrizioni).


“Siamo stati sfrattati!! Perché? Non lo sappiamo” è la reazioni di docenti e personale Ata dell’Einaudi. “Nessuno ha avuto il coraggio di comunicarcelo direttamente e di confrontarsi con noi. L’abbiamo saputo casualmente ‘in piazza’”, dicono da via del Pino. "Non è stata informata e coinvolta la scuola nei suoi organi decisionali. Le decisioni sono state prese “a tavolino”, senza tenere conto dei problemi dei soggetti interessati: gli studenti e le loro famiglie, i docenti e il personale Ata”.


Da Viserba fanno capire che venderanno cara la loro pelle. “La sede attuale è il frutto dell’impegno della passione di docenti, alunni e genitori che hanno fortemente voluto e contribuito a realizzare questo ambiente idoneo alle esigenze di indirizzo della scuola”, dicono. Poi l’elenco: 19 aule-classi, 5 laboratori di informatica attrezzati con 24 postazioni computer ciascuno, laboratorio di Simulimpresa, laboratorio linguistico, laboratorio di arti grafiche, laboratorio di fisica, 3 laboratori (con 3 postazioni computer ciascuno) per attività di sostegno rivolti ad alunni diversamente abili, laboratorio-cucina, biblioteca aggiornata e funzionante (600 prestiti circa, annuali), aula lettura/supporto linguistico per stranieri, palestra per regolare attività di scienze motorie, palestra più piccola per attività psico-motoria per alunni diversamente abili.


Non sono affatto convinti di dover abbandonare quei servizi che hanno reso possibile il conseguimento di diplomi di qualifica (IeFP), né di abbandonare a se stesse le 32 famiglie che anche la Asl ha orientato a lasciar frequentare i figli disabili l’Einaudi proprio per le caratteristiche strutturali.
La richiesta alla Provincia è in definitiva che non li mandi via da lì.


Dal canto suo l’assessore Meris Soldati sostiene di aver puntualmente informato i dirigenti scolastici rispetto ai traslochi, garantisce la sua disponibilità a parlarne ma “ma con planimetrie alla mano atte a dimostrare la ragionevolezza dell’ipotesi, base del confronto. Tenendo fermo però un elemento: quello del citato contesto in cui si muovono enti locali e scuola che determina soluzioni obbligate”.


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